Il compromesso di Wtransnet con la sicurezza non è rappresentato solo dai filtri di solvenza per i nuovi associati, ma si estende a una monitorizzazione quotidiana delle transazioni e del comportamento di tutti coloro che formano parte della sua comunità d’imprese. Uno degli strumenti per preservare quest’ambito di sicurezza e fiducia è il Comitato Uditore.
Creato da più di due anni, il Comitato uditore s’incarica di far rispettare la normativa di Wtransnet, oltre a vegliare sulla sicurezza della comunità e proteggere l’etica professionale nelle transazioni.
Un comportamento negativo o ambiguo può arrivare al Comitato Uditore attraverso diversi canali. Uno di questi è il resoconto d’infrazioni, una segnalazione che possono effettuare tutti gli utenti di Wtransnet. Attraverso un formulario online gli associati possono contattare la segreteria del Comitato che distingue tra quei conflitti che possono essere risolti dal Dipartimento Insoluti e quelli che richiedono un’analisi più approfondita.
I casi più complessi sono investigati a fondo dai distinti membri che compongono il Comitato e rappresentano i vari dipartimenti dell’impresa contando, tra l’altro, su una consulenza giuridica.
Dopo aver analizzato ciascun caso e raccolto tutta la documentazione e prove corrispondenti, il Comitato decide quali azioni intraprendere nelle sue riunioni settimanali. Secondo la gravità di ogni singolo caso la decisione può prevedere l’ammonimento formale dell’impresa, la sospensione dei servizi di Wtransnet per un periodo determinato, la non rinnovazione del contratto e infine la disdetta definitiva.
Oltre alla gestione di questi conflitti il Comitato Uditore interviene anche nei processi d’iscrizione più complessi, aiutando a verificare l’identità e l’affidabilità dei nuovi associati.
I giudizi
Una volta raggiunto un accordo, il Comitato emette una comunicazione scritta per riferire la sua decisione. Alcuni di questi giudizi hanno comportato:
La disdetta per rivendita di carichi.
La non ammissione di un nuovo associato i cui amministratori coincidevano con quelli di un’altra impresa con insoluti ad altri associati.
La disdetta per l’utilizzo delle password a vantaggio di un’impresa non associata o sospesa.
La proibizione temporanea di offrire carichi per ripetuti pagamenti fuori dai termini pattuiti.