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Logistica del Freddo: ecco come funziona l’intera catena

Tutti quei processi che rientrano nella gestione della logistica del freddo vanno trattati con grande cura per poter garantire che il fresco ed il secco arrivino sulle nostre tavole nelle migliori condizioni. Ogni dettaglio va infatti curato alla perfezione, poiché un trasporto effettuato in maniera approssimativa avrebbe effetti disastrosi sulla merce.

La logistica del freddo muove enormi quantitativi di prodotti freschi e secchi ogni anno, contribuendo in maniera “invisibile” a mantenere inalterato il nostro stile di vita quotidiano. Riuscite ad immaginarvi un carrello della spesa senza yogurt, formaggi, salumi, gelati, frutta e verdura?

Tutti questi prodotti hanno alcuni punti in comune: hanno bisogno di essere mantenuti ad una temperatura precisa e controllata, la data di scadenza è sempre imminente e sono facilmente deperibili. È, perciò, fondamentale evitare che uno shock termico possa compromettere o avariare il prodotto, intaccandone la qualità e rendendolo impossibile da commercializzare.

Una variazione di temperatura all’interno della filiera comprometterebbe l’intera catena logistica del freddo, impedendo di mantenere lo standard qualitativo iniziale e compromettendo la reputazione di un’azienda. Per questa ragione chi opera in questo particolare settore dispone di specifici magazzini refrigerati multi-temperatura, capaci di accogliere le movimentazioni in entrata ed in uscita mantenendo inalterati i prodotti.

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Lo stoccaggio avviene in magazzini dove la temperatura è unica, tranne per la merce “secca” (come ad esempio i biscotti) che spesso viene stoccata in un capannone separato, per poter gestire più facilmente una seconda temperatura. I prodotti che siamo abituati a mettere sulle nostre tavole devono essere stoccati a temperature precise e piuttosto diverse tra loro: i surgelati, ad esempio, vengono trattati a -18°, mentre la carne a +7°.

Tutti i processi che vengono effettuati all’interno dell’intera filiera permettono al consumatore di avere maggiori garanzie al momento dell’acquisto del prodotto finale, grazie al rispetto di precise codifiche che rientrano nel Codex Alimentarius, un insieme di indicazioni e normative di cui fanno parte, ad esempio, i sistemi HACCP, ISO 9001 ed ISO 22000.

Una volta confezionato, per il prodotto inizia una nuova fase nella logistica del freddo che lo vedrà spostarsi verso un primo magazzino. In questa fase bisogna essere abili nell’evitare quei problemi legati al mantenimento delle temperature sia in fase di caricamento della merce nel camion che nel successivo stoccaggio nei magazzini. Il camion deve arrivare già in temperatura e la merce che si andrà a caricare non dovrà essere “calda”.

Per questo motivo le aziende che si occupano della logistica del freddo devono disporre sia di strutture logistiche adeguate che di mezzi appositi, per poter gestire correttamente i numerosi processi che passano dalla prima consegna da parte della committenza allo stoccaggio in magazzino, dalla preparazione per il trasporto fino alla consegna nei vari punti vendita.

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Ciò nonostante, non tutti i mezzi possono effettuare questo genere di trasporto: i veicoli refrigerati devono infatti rispondere alla normativa europea ATP (Accord Transport Perissable) che definisce le caratteristiche dei mezzi e la temperatura di esercizio prevista per il genere di prodotto trasportato.

Questo accordo, firmato a Ginevra nel 1970, detta le regole per la costruzione degli allestimenti isotermici per i trasporti frigoriferi refrigerati e specifica le tipologie di alimenti deperibili che vanno trasportate in regime di temperatura controllata. Ogni autoveicolo adibito al trasporto frigorifero viene classificato a seconda del coefficiente di isolamento termico della struttura isolata e della potenza dell’impianto frigorifero utilizzato.

Tuttavia, il rispetto delle qualificazioni, dei codici o dei sistemi di qualità interni o esterni non sempre permette alle aziende di fidarsi ciecamente del “passo successivo”, specialmente laddove, nel passaggio di un carico tra un magazzino ed un camion, cambia anche l’azienda che se ne occuperà in prima persona: spesso infatti la gestione della logistica del freddo passa anche per le aziende di trasporto che intervengono per l’affidamento di carichi spot. Per questa ragione il ricorso ad una borsa carichi e camion come Wtransnet permette di ovviare il problema e di ottimizzare l’intero processo, specialmente laddove si rende necessario ampliare il proprio parco vettoriale.

Tra la committenza e l’arrivo della merce al punto di consegna previsto, infatti, spesso intervengono numerosi intermediari. Le aziende meglio organizzate si occupano di scegliere i propri vettori di fiducia attraverso un responsabile di qualità che si occupa del necessario da un punto di vista legale (assicurazioni, documentazione, etc.), delle certificazioni e dell’idoneità dei mezzi impiegati, oppure ricorrendo al database di una borsa carichi.

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Anche gli autisti giocano un ruolo fondamentale, poiché dovranno essere in grado di gestire le temperature (che differiscono per ogni tipologia di trasporto) ed il processo di carico e scarico con i vari clienti. Dovranno, inoltre, prendersi cura del mezzo con cui effettuare la consegna, arrivando con il semirimorchio frigo pulito e con la temperatura richiesta già impostata, per ridurre al minimo i rischi legati agli shock termici.

Il controllo della temperatura del carico, dunque, avviene a più riprese: una prima registrazione viene effettuata presso il cliente, successivamente essa viene monitorata durante il viaggio e, in conclusione, all’arrivo in sede poco prima di essere stoccata in magazzino. Se tutto è andato a buon fine, il prodotto è pronto per l’ultima fase del suo “viaggio” che lo porterà prima in un supermercato, quindi sulle nostre tavole.

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