Wtransnet, la piattaforma di networking nel settore del trasporto, punta sull’uso di dispositivi collegati per migliorare l’efficenza del settore.
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Science basato su 1000 camion monitorati durante 24 ore, questi si dedicavano al trasporto il 10% del tempo, il 25% erano fuori servizio, il 14% si dedicavano a carico e scarico e il 16% viaggiavano a vuoto.
Seguendo questa linea, recenti previsioni auspicano che i dispositivi collegati aumentino un 30% entro il 2020 portando il settore del trasporto a utilizzare 237,2 milioni di dispositivi collegati per agevolare la guida e la gestione dei mezzi. Non è dunque strano pensare che il futuro del paese passi per implementare queste soluzioni che migliorano la routine quotidiana dei professionisti. In questo senso Wtransnet si conferma come leader nell’applicazione della tecnologia nel settore del trasporto con la sua borsa carichi e il suo innovativo sistema di matching per bilanciare i flussi di trasporto e ridurre i viaggi a vuoto.
“In Wtransnet abbiamo sempre creduto nel potenziale della tecnologia per migliorare la vita delle aziende di trasporto e dei padroncini”, assicura Jaume Esteve, CEO di Wtransnet. “Abbiamo scommesso su Internet già nel 1997 quando abbiamo creato la prima borsa di carichi e camion e siamo convinti che ora ci troviamo di fronte a una seconda rivoluzione richiesta dal settore”.
I mezzi collegati possono offrire grandi vantaggi per migliorare questi problemi di efficacia, e non parliamo di una tendenza per il futuro ma di una realtà attuale. Per esempio la limitazione delle ore di lavoro permesse dalla legge è uno dei principali scogli a cui vanno incontro gli autisti. Per questo sono state create applicazioni per controllare le ore e pianificare le rotte offrendo loro informazione sul tempo di guida e i tempi di riposo necessari per ottimizzare le rotte.
Inoltre con un semplice colpo d’occhio al cellulare il trasportatore può trovare carichi per il camion vuoto grazie all’applicazione Wtransnet Cargo che incorpora geolocalizzazione e assicurazione sui pagamenti; o può trovare parcheggi dove fermarsi vicino all’ubicazione dell’autista con tutta l’informazione pratica necessaria (ad esempio presenza di docce, bagni, ristoranti, wifi, se è a pagamento o dispone di vigilanza).
Non parliamo solo di applicazioni ma anche di dispositivi collegati pensati per aiutare il trasportatore nella sua routine quotidiana, come ad esempio un orologio intelligente che informa l’autista della sua velocità media, del consumo di combustibile, dei tempi di riposo, delle pulsazioni e gli permette di ricevere avvisi di chiamata, sms e email.
Questa tendenza non si limita ai veicoli ma si estende alla rete stradale e autostradale. Esistono già alcuni progetti per progettare le strade del fututro: asfalto che grazie all’energia solare permette di generare l’energia necessaria per autorifornirsi; strade che s’illuminano automaticamente di notte o che permettono lo scongelamento d’inverno grazie alla luce solare accumulata durante il giorno; asfalto drenante per le zone piovose e asfalto autoriparabile che comporterebbe un risparmio considerevole di mantenimento e riparazione riducendo il danno iambientale che implicano i compiti di manutenzione; persino strade capaci di trasmettere energia ai veicoli elettrici evitando che si possa rimanere a piedi.
Collegando i mezzi di trasporto a un’infrastruttura intelligente si apre un mondo di possibilità per trasformare tutti questi dati in informazioni significative per aumentare l’efficenza e la sicurezza del settore con applicazioni che permettono di rimanere informati in ogni momento e aiutano la verifica del veicolo in caso d’incidente; favoriscono l’ambiente e riducono le spese semplificando contemporaneamente il lavoro dei trasportatori.