La riduzione dei kilometri a vuoto è una condizione per rendere più competitivo il settore del trasporto italiano

Confronto tra il trasporto di merci su gomma in Spagna e in Italia
Sia in Italia che in Spagna più dell’85% delle merci si muovono su gomma. Si tratta di due mercati con molte similitudini che però, nonostante tutto, si evolvono a ritmi differenti.

Nel caso dell’Italia il volume di merci trasportate su gomma per abitante è decisamente inferiore alla media europea e spagnola, con 20,8 milioni di tn/km contro i 43,2 milioni di tn/km che si muovono in Spagna.

Nonostante questo, in entrambi i paesi, esiste uno squilibrio tra le esportazioni e le importazioni su base annua, dato che rivela l’eterno problema del trasporto di merci su gomma: i kilometri a vuoto, il tallone d’Achille contro il quale molte aziende tentano di combattere per ottimizzare il rendimento delle proprie flotte.

ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e ACI (Automobile Club Italia) nel loro studio presentato nel 2013 «Trasporto Merci su Strada«, evidenziarono la necessità di incrementare la competitività delle aziende di trasporto italiane per essere concorrenziali nel mercato europeo.

Una delle proposte che emergono da questa analisi è la necessità di ridurre i viaggi a vuoto. Tale problema è stato affrontato dal mercato del trasporto spagnolo che negli ultimi decenni, ha saputo ridurre i viaggi a vuoto del 25% grazie soprattutto all’uso di sistemi per l’ottimizzazione della gestione delle flotte, come ad esempio le borse carichi.

Questi servizi online sono diventati negli ultimi vent’anni strumenti indispensabili per gli autotrasportatori e i padroncini rendendo molto più efficiente la gestione dei carichi.

Non è un caso che dal 1999 la tendenza predominante in Spagna sia la riduzione costante dei kilometri a vuoto, un comportamento particolarmente evidente dal 2010.

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Questo modello di trasporto è valido per l’Italia?

Wtransnet, dopo l’apertura dell’ufficio in Italia, paese in cui la cultura collaborativa nel trasporto non è ancora molto estesa, ha realizzato uno studio che evidenzia come il 38% delle aziende italiane che effettuano rotte internazionali fanno viaggi a vuoto.

Nicolò Calabrese, Sales Manager di Wtransnet Italia, evidenzia una similitudine tra  il  mercato  italiano e quello spagnolo,  dove  l’utilizzo della borsa carichi ha determinato   la diminuzione dei viaggi a vuoto:

 “Notiamo che la struttura del trasporto e le necessità del trasportatore italiano sono molto simili a quelle spagnole ed è per questo che sin dall’inizio abbiamo avuto clienti italiani interessati soprattutto ad intraprendere relazioni commerciali con la Spagna. In Italia l’utilizzo di questo strumento online è minoritario a causa probabilmente di giudizi negativi e al fatto che in generale il trasportatore italiano ha poca fiducia e preferisce lavorare con imprese conosciute ”.

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L’Italia potrebbe raggiungere in pochi anni gli stessi livelli della Spagna con il consolidamento di Wtransnet nel suo mercato. Le aziende italiane hanno a disposizione una borsa che risponde alle loro necessità: garanzia di riscossione, aziende filtrate e vettori qualificati. Un contesto di lavoro sviluppato in un clima di fiducia, dove Wtransnet si assume la responsabilità di garantire il buon uso della piattaforma da parte degli utenti, creando un networking che permette di aprire nuovi orizzonti e di stabilire partnership costanti in tutta Europa.

Probabilmente questa è la chiave per sbloccare l’evoluzione del trasporto italiano rispetto ai paesi vicini perchè, come ha detto Jaume Esteve, CEO di Wtransnet: le aziende di trasporto si sono accorte che, per essere competitive, devono basare la loro strategia di crescita su collaborazioni stabili con partners di fiducia”.

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