Le restrizioni alla circolazione costringono i padroncini ad organizzare il lavoro con largo anticipo e ad affidarsi all’esperienza dei loro clienti.
Il problema delle restrizioni per clienti padroncini di Wtransnet è una questione spinosa. I padroncini rappresentano coloro per i quali ogni viaggio va pianificato affinché tutto vada per il verso giusto, quelli per i quali ogni giorno di lavoro perso può andare a costituire un problema molto importante a livello economico e di reputazione. L’opinione generale è che il problema, nel corso del tempo, sia diventato sempre più teorico che pratico.
Prima di pianificare un viaggio internazionale i padroncini si informano molto attentamente, consultando i calendari delle restrizioni dei vari paesi con cui lavorano. Ce lo spiega bene Valter Moriconi di Autotrasporti Moriconi Valter, il quale afferma che: “Dipende da come ti muovi se ti crea problemi o meno. Tendenzialmente si guarda al calendario per capire quali saranno i giorni di festa. Il calendario permette di informarsi, anche nel caso di un trasporto sporadico, per cui mi preoccupo di sapere se ci sono dei divieti, quando posso transitare. Questo può crearmi un disagio principalmente per gli orari di arrivo e i tempi di carico e scarico della merce che trasporto e per la questione delle ore di guida giornaliere”.
Per questo motivo sostiene che la parola chiave sia organizzazione. “L’importante è organizzarsi bene. Ad esempio ci sono alcuni clienti con cui lavoro da anni, sono clienti fissi con cui organizzo tutto in anticipo e loro, sapendo del problema, ti vengono incontro per gestire la situazione. Il trasporto viene stabilito in funzione di queste restrizioni e spesso le persone con cui lavoro fanno di tutto per evitarmi i problemi. Tuttavia a volte si perdono delle informazioni, specialmente quando si lavora con un intermediario. In quei casi l’informazione può andare a perdersi e può capitare di imbattersi in una festa, perdendo delle ore. Quelli sono gli unici casi in cui effettivamente ti da molto fastidio”.
Il problema più evidente, secondo Alessandro Dragos di ASA Trasporti, un nostro cliente padroncino con frigorifero, riguarda le festività troppo ravvicinate tra loro o i ponti. Un tipico esempio che ci porta è quello del 25 aprile e del Primo maggio, che spesso cadono in prossimità di una domenica e creano i presupposti perché venga indetto un ponte. Lui frequenta da molti anni le strade di tutta Europa e sostiene di conoscere molto bene quali siano i periodi più caldi: “Luglio e agosto sono i mesi più difficili, è davvero un periodo complicato, anche per il traffico. Capita spesso di perdere del tempo: si possono perdere delle ore, a volte succede di perdere dei viaggi, ma difficilmente si finisce per perdere un giorno completo. Abbiamo orari che dobbiamo rispettare, per cui queste restrizioni influiscono su un paio di viaggi al mese al massimo. Non cambia molto”.
Valter la pensa allo stesso modo, infatti sostiene di aver già trovato metodi alternativi per sopperire al problema: “Un giorno di festa nel mezzo di una settimana, per chi fa internazionale come me, finisce per non cambiare quasi nulla. Un ponte è invece davvero difficile da gestire. Abitualmente, in funzione dei giorni festivi, scelgo di imbarcare il camion e io arrivo in nave o in aereo. Queste decisioni le prendo in funzione della tipologia del trasporto e del lavoro che devo fare. Cerco sempre di ottimizzare i tempi, così che il divieto non sia un problema. A volte mi può dare fastidio perché mi impone di attraversare il paese o arrivare a destinazione prima che inizi il giorno di festa, per cui capita di dover posticipare la partenza perché non posso viaggiare”.
Dalla nostra indagine emerge quindi che il problema non sia realmente percepito nei giorni singoli di limitazione alla circolazione, quanto nell’unione di diversi giorni festivi che possono causare problemi legati al traffico turistico, alla presenza di numerosi autotrasportatori che necessitano arrivare in perfetto orario in un determinato luogo per evitare il blocco e riuscire a proseguire senza intoppi nella loro attività.