Il Regno Unito si unisce a Francia, Paesi Bassi, Belgio e Germania adeguandosi alle disposizioni europee sulla legge che regolamenta il riposo settimanale di 45 ore, andando a proibire che venga svolto all’interno della cabina del camion.
Questo cambiamento legislativo, che diverrà effettivo a partire dal 1º novembre, è stato notificato lo scorso 10 ottobre dalle associazioni britanniche RHA e FTA attraverso un comunicato nel quale la DVSA, l’agenzia governativa che fa parte del Dipartimento dei Trasporti del Regno Unito, ha annunciato l’implementazione della nuova legge sul “riposo in cabina” per i camionisti che si trovano a lavorare nel Regno Unito.
L’agenzia britannica considera infatti il riposo settimanale come un problema serio e molto rilevante dato che vi sono numerosi automezzi posteggiati in aree non ufficiali e non adeguate, ad esempio nei pressi delle strade pubbliche. Molti camionisti portano a termine il loro periodo di riposo settimanale in condizioni pessime prima di imbarcarsi verso il continente, dove da tempo ormai viene sanzionato il riposo in cabina con multe anche molto ingenti.
In linea con le più recenti disposizioni europee, anche la DVSA ha indicato che i parcheggi pubblici che non dispongono di un bagno, di una doccia e di strutture per la ristorazione non possono essere considerati luoghi idonei ad effettuare il periodo di riposo obbligatorio settimanale.
Fino al giorno 31 ottobre la DVSA si limiterà ad informare i conducenti sospettati di utilizzare queste aree che esse non sono idonee e non soddisfano i requisiti di legge, tuttavia a partire dal 1º novembre inizierà ad imporre sanzioni a chi non dovesse completare il riposo settimanale completo in maniera adeguata:
- Multa fissa di 300 Sterline;
- Sospensione temporale dell’abilitazione al conducente, fino a quando il riposo settimanale non venga svolto correttamente, rispettando le indicazioni e quindi fuori dalla cabina o in un’area di riposo ufficiale;
- Le imprese e/o i conducenti coinvolti saranno indicati alle autorità competenti nella concessione delle licenze, anche in paesi stranieri.
La notizia ha suscitato reazioni contrastanti, da quanto possiamo leggere sulla stampa inglese. Alcuni operatori sono preoccupati dalla possibilità di un aumento dei costi, dovuti principalmente al dover provvedere una sistemazione per i conducenti sulle rotte a lunga distanza. Altri invece la accolgono come una maniera adeguata per ridurre il costante aumento di conducenti stranieri che lavorano per periodi molto estesi nel Regno Unito, abbattendo i costi del mercato interno.
Ricordiamo che, su questo tema, la legge europea (EU Regulation 561/2006) fino ad ora prevede che il conducente realizzi per lo meno due riposi settimanali da 45 ore oppure un riposo lungo ed uno ridotto di almeno 24 ore al fine di potersi mettere in marcia due volte alla settimana. È evidente che, se si realizza un riposo settimanale ridotto, vengono a mancare 21 ore che dovranno essere recuperate prima della fine della terza settimana di lavoro. Nel caso il conducente decida di effettuare il riposo breve settimanale o il riposo quotidiano nelle ore notturne nella cabina del suo camion, non verrà sanzionato.
Come abbiamo potuto osservare in questi ultimi mesi, il settore del trasporto britannico è decisamente in fermento. La notizia di un adeguamento del Regno Unito alle normative europee come misura di protezione contro il dumping sociale, specialmente in questa fase di grande incertezza legata all’evoluzione della situazione legata alla Brexit, può essere accolta con un certo scetticismo. Tuttavia, come abbiamo evidenziato nel nostro precedente approfondimento sul tema, l’uscita della Gran Bretagna dalle istituzioni europee è un processo ancora in essere che andrà valutato con maggiore consapevolezza tra qualche tempo.
One comment
Pingback: Pacchetto mobilità europeo e autotrasporto - Il Blog del Camionista